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LA STRAGE DI PARMA PER MANO DI FERDINANDO CARRETTA, DAL LIBRO A CUI STO LAVORANDO (è una prima bozza)

 

 

Confesso che all’inizio di questo mio studio, quando appresi della sua assoluzione “perché incapace di intendere e di volere”, pensai subito ad una di quelle scorciatoie gestite da sapienti avvocati che permettono a “tanti furbi di farla franca.” Poi, iniziai ad approfondire il tutto, partendo dal Tema Natale del Pluriomicida e mi convinsi subito che la sua assoluzione fu certamente giusta. A mio parere, se non si fosse assolto Ferdinando Carretta, per “pazzia”, non si potrebbe assolvere alcuno.

 

Quando nel 1970 iniziai a studiare astrologia, uno dei miei primi lavori che mi impegnò moltissimo fu una ricerca astrologica sulla schizofrenia. Questo perché mi colpì tantissimo la caduta nella malattia mentale per eccellenza di una mia cugina di primo grado, quasi mia coetanea, che da quel momento fu inghiottita dalla malattia e non ne uscì mai più.

A quel tempo cercavo di portare avanti anche la mia prima analisi del profondo con un bravissimo analista junghiano, Antonio Speranza, che – tra le altre cose – mi permise di frequentare, per alcuni mesi, l’ospedale psichiatrico Frullone di Napoli per studiare dal vivo tanti affetti da tale malattia.

 

La mia esperienza fu scioccante, ma parecchio istruttiva.

Vissi quelle giornate con grande intensità emotiva, in un habitat che era a metà strada tra il carcere turco del film “Fuga di mezzanotte” e un girone infernale: ambienti enormi, con volte alquanto alte, dove decine e decine di malati, promiscuamente, si muovevano con delle tuniche simili. Diversi tra loro, sia uomini che donne, si denudavano e si masturbavano o defecavano davanti agli altri.

Quando chiesi al mio analista i dati di nascita degli schizofrenici, per poterli analizzare da un punto di vista astrologico, restai sconcertato dalla risposta: “In effetti, con la diagnosi di ‘Schizofrenia’, ce ne sono pochissimi (cinque o sei, NdR) e tutti gli altri vengono classificati a mezzo di diagnosi che sono al limite tra le grosse nevrosi e le psicosi.”

Continuai a studiare l’argomento attraverso i libri di Carl Gustav Jung, di Sigmund Freud, ma soprattutto di Silvano Arieti considerato ancora oggi il caposcuola in materia e di molti altri.

 

Pubblicai la mia ricerca che lessi a Milano, nell’ottobre 1975, al Primo Congresso Mondiale di Astrologia, nell’allora Palazzo della Scienza e della Tecnica.

 

Questo mio studio è parte importante del mio libro “I Fondamenti dell’Astrologia Medica”, Armenia editore, Milano, ma si può leggere anche nel mio sito, qui:

http://www.cirodiscepolo.it/Articoli/Schizofrenia.htm

 

In questo studio-ricerca giungevo alla conclusione che non è possibile distinguere direttamente uno schizofrenico attraverso il suo Cielo Natale, ma che da esso si possono estrapolare, con molta facilità, quelle che secondo la Scienza sono le cause o le concause fondamentali della malattia mentale:

 

1) – Rapporto frustrante con i genitori, i parenti prossimi e l’ambiente circostante, intesi anche come isolamento del soggetto rispetto al suo prossimo più ristretto.

2) – Valori psichici più indirizzati verso l’introversione.

3) – Forte inconscio rispetto all’io cosciente normale o inconscio normale e io cosciente debole.

4) – I valori di dissociazione da intendersi quali risultati di una personalità squilibrata o disarmonizzata dal punto di vista libidico.

5) – Prevalenza di aspetti astrologici negativi rispetto ai positivi e segni vari d’indebolimento di natura diversa.

 

Ecco perché, come ho già scritto, appena ho potuto osservare il Cielo Natale di Ferdinando Carretta, una volta che sono riuscito ad ottenere la sua ora di nascita dal documento anagrafico, mi è apparsa immediatamente giusta, sapiente e congrua la perizia che quattro illustri psichiatri, tra cui Vittorino Andreoli, permise ai giudici dell’epoca di emettere una sentenza a mio avviso dovuta dal punto di vista del diritto.

Osserviamo, infatti, il Tema Natale del Soggetto.

Due aspetti astrologici spiccano, subito, in mezzo agli altri: la strettissima dominante Plutone all’Ascendente e la strettissima congiunzione Sole-Nettuno.

Partiamo dalla seconda. In diversi dei miei libri ho scritto, estensivamente, relativamente alla congiunzione Sole-Nettuno e alla quadratura Sole-Marte ed all’altra Marte-Nettuno, soprattutto quando l’orbita di tali aspetti è strettissima, come in questo caso, che essa porta a quelli che personalmente chiamo “stati di coscienza alterati” i quali, a loro volta, possono battezzare la nascita di nuovi geni, di grandissimi artisti, di persone quasi totalmente folli o di semplici ultras della Curva B capaci di molte azioni violentissime.

Questo primo step riguarda tutti e 5 gli elementi indicati come importantissimi nella ricerca astrologica della schizofrenia.

Procediamo.

Anche la dominante Plutone, che è strettissimo all’Ascendente del cielo radix, è parecchio esplicativa nella stessa direzione.

In un mio saggio, “Dracula, la caduta dell’ICP, l’ingresso di Plutone in Capricorno, la spazzatura e altro ancora”, pubblicato su Google Book, dedico a Plutone alcune pagine e scrivo, tra le altre cose, quanto segue:

 

In questi giorni (sto scrivendo all’inizio di febbraio 2008) ho elaborato delle associazioni libere di idee tra un film davvero straordinario che non avevo mai visto (Dracula, di Francis Ford Coppola, edizione 2008 in Blu-ray), l’ingresso di Plutone in Capricorno, la brutta inclinazione nella quale ci troviamo all’interno della curva relativa all’Indice Ciclico Planetario e ciò che sta accadendo nel mondo, a cominciare dal dramma delle tonnellate di spazzatura a Napoli su cui molti politici corrotti hanno lucrato per decenni e migliaia di persone sono morte per cancro.

Ricordiamo che Plutone è signore dello Scorpione e ricordiamo che esso rappresenta la parte “peggiore” dell’ottavo segno zodiacale: innanzitutto la morte. Ma anche il male in senso lato, le pulsioni più animalesche dell’essere umano, la vendetta, le spinte sado-masochiste di molti esseri umani, la violenza, l’orrore, l’orrifico, l’ano, le feci, i prodotti della distruzione in senso lato. Potremmo continuare a lungo, ma questi primi selezionati elementi, mi sembra che possano descrivere bene ciò che intendo dire.

Il Capricorno è Terra, innanzitutto. Ma potremmo affermare, più in generale, che rappresenta la nostra Terra. Il simbolo grafico, l’icona del segno, è una capra che, arrampicandosi sulle montagne, batte il proprio zoccolo duro sulla roccia, sulla crosta terrestre. Il Capricorno è, evidentemente, molto in rapporto alla geologia.

Non mi soffermo sulla bellezza, in senso cinematografico, del capolavoro di Francis Ford Coppola ricavato dallo scrittore Scorpione (8/11/1847) americano Bram Stoker, di origini irlandesi. Le invenzioni sceniche, la maestria straordinaria nel raccontare per luci, colori, fotogrammi e musiche, l’orrifica e al tempo stesso affascinante storia del conte Dracula, trova nella nuova edizione in Blu-ray, in Full Definition e con l’eccezionalità dell’uncompressed sound, una nuova dimensione mai vista, neanche al cinema.

Come ricorderete la storia narra le vicende del conte Vlad Drakul che viveva in Transilvania (l’attuale Romania), nel 1480, quando i turchi si spinsero a nord e sterminarono intere popolazioni cristiane. Nella novella di Bram Stoker, il conte Dracula affronta i turchi in battaglia e vince, ma costoro, per vendicarsi (Plutone), lanciano una freccia nel suo castello in cui annunciano la falsa notizia della sua morte, notizia che induce sua moglie a suicidarsi (Plutone) gettandosi dall’alto del maniero nel fiume sottostante.

Tornato a casa il conte impazzisce quasi per il dolore e scatena le forze più bestiali e animalesche del suo essere (Plutone), passando anche dalla condizione di buon cristiano a quella di nemico di Dio, alleandosi con il male (Plutone) nel disperato tentativo di riavere la sua sposa.

Egli, infatti, diviene immortale e prende sempre nuova vita suggendola a vittime occasionali attraverso il famoso doppio morso sul collo e relativo risucchio del sangue delle prede.

L’atmosfera del film è infernale (Plutone), tetra, funerea, dominata dal nero e dal buio (Plutone) e contrastata fortemente dal rosso del sangue che scorre abbondantemente per tutta la durata del film.

Dracula, potremmo dire, è il vomito del Demonio, l’escremento del Male che assomma, in un’unica natura, tutto l’odio, l’animalesco, l’orrendo che è contenuto nella figura di Satana.

Allo stesso modo, io credo, in questo picco assai basso dell’Indice Ciclico Planetario, che, a mio avviso, significa centinaia di milioni di morti nel mondo, soprattutto per malattie tumorali principalmente causate dall’inquinamento quasi totale del pianeta, due icone contemporanee venute alla ribalta (ma ne potremmo trovare tantissime altre), l’uscita in Blu-ray di Dracula e le immagini che fanno il giro del mondo con le tonnellate di spazzatura a Napoli (ma nel frattempo la Terra sta eruttando in mille altri modi tutti i veleni che le sono stati iniettati dentro attraverso discariche abusive, affondamenti dolosi di navi con scorie nucleari, inquinamenti volontari di fiumi, laghi, mari e terre…), mi sembra, se solo volessimo fermarci a ciò, che quanto descritto possa  rappresentare uno degli aspetti più inquietanti dell’ingresso di Plutone in Capricorno: non il solo, ma uno dei più significativi.

Credo che nei prossimi anni tutto ciò peggiorerà fortemente. Ma in lontananza possiamo già immaginare il futuro passaggio di Urano in Aquario dove la scienza, quella vera e non quella del Palazzo che è stata la massima responsabile del disastro ambientale attuale, a mezzo di idee e soluzioni che oggi definiremmo fantascientifiche, porrà rimedio, in grande misura, all’oltraggio velenoso che il nostro pianeta ha dovuto subire soprattutto a mezzo del disinvolto uso delle discariche, in senso lato, avutosi con il passaggio di Plutone in Sagittario.

 

 

Teniamo a mente, per adesso, un elemento illuminante su cui torneremo tra breve: Plutone, governatore dello Scorpione, è in opposizione ideale al segno del Toro che è governato da Venere e che riguarda la gola. Su questo asse, Eros-Thanatos, gola-vita-sesso-ano-morte si sviluppa una dialettica simbolica che ha molto a che fare con noi perché, come esamineremo tra breve, nel caso di Ferdinando Carretta, l’ano (le difficoltà a defecare) ed il sesso hanno avuto un ruolo importante nell’economia di tutta detta tragedia.

Torniamo ai 5 step che ho indicato come punti di osservazione privilegiati nella mia ricerca sulla schizofrenia:

 

1) – Rapporto frustrante con i genitori, i parenti prossimi e l’ambiente circostante, intesi anche come isolamento del soggetto rispetto al suo prossimo più ristretto.

2) – Valori psichici più indirizzati verso l’introversione.

3) – Forte inconscio rispetto all’io cosciente normale o inconscio normale e io cosciente debole.

4) – I valori di dissociazione da intendersi quali risultati di una personalità squilibrata o disarmonizzata dal punto di vista libidico.

5) – Prevalenza di aspetti astrologici negativi rispetto ai positivi e segni vari d’indebolimento di natura diversa.

 

E ripartiamo dal primo:

 

1) – Rapporto frustrante con i genitori, i parenti prossimi e l’ambiente circostante, intesi anche come isolamento del soggetto rispetto al suo prossimo più ristretto.

La strettissima quadratura Sole-Marte, enfatizzata al massimo dall’altrettanto stretta congiunzione Sole-Nettuno, dalla quadratura, sempre a meno di 1 grado, tra Marte e Nettuno e dalla congiunzione quasi assoluta di Plutone all’Ascendente, ci parla di un problema di padre, di un “enorme problema di padre.”

E, difatti, lo stesso vi era.

Questi stessi aspetti vanno, decisamente, nella direzione di una esagerata introversione.

Quanto elencato da me finora valida alquanto anche il punto 5 ed il punto 3:

 

5) – Prevalenza di aspetti astrologici negativi rispetto ai positivi e segni vari d’indebolimento di natura diversa.

3) – Forte inconscio rispetto all’io cosciente normale o inconscio normale e io cosciente debole.

 

Lo step numero 4, a mio parere, è di grandissimo interesse nell’analisi di questo caso:

 

4) – I valori di dissociazione da intendersi quali risultati di una personalità squilibrata o disarmonizzata dal punto di vista libidico.

Non tornerò a scrivere tutto quanto ho già pubblicato in diversi libri e mi limiterò, qui, solo a dire che per le mie analisi astrologiche l’indirizzo della libido è fondamentale.

La libido, secondo la mia personale Weltanschauung, fatta soprattutto di psicologia analitica e di astrologia, non è semplicemente la libidine, l’energia psico-sessuale di cui parla Freud, ma un qualcosa di più ampio, da leggersi in una visione junghiana: anche il sesso, ma a volte le corse ciclistiche, la cucina, il cinema, la poesia e via dicendo.

 

Nel caso del Soggetto essa ci viene indicata, marcatamente, dal forte stellium di Sole, Nettuno, Venere e Mercurio (quest’ultimo è in cuspide) nella terza Casa. Statisticamente parlando, tale ammasso produce scrittori, giornalisti oppure tassisti, autisti e simili; la comunicazione è il collante di tutto, sia che si tratti di un Indro Montanelli (Urano e Marte in terza Casa) che di una Oriana Fallaci (Mercurio e Giove in terza Casa) che di tanti tassisti o pony express (come lo stesso Carretta) che io conosco e che sono nati prevalentetemente nelle prime due ore del giorno (dalla mezzanotte alle due di notte) e quindi aventi il Sole in terza Casa.

 

Ma se ci stessimo riferendo ad un campione già selezionato di persone con gravi problemi psichici, a cosa farebbe riferimento tale ammasso planetario in questo specifico settore del quadro astrale?

 

Ai fratelli.

A Nicola Carretta, in questo caso.

 

E qui entriamo in un capitolo diverso, ma – a mio parere – non meno interessante per gli studiosi di questi argomenti: la direzione della libido, lo step numero 4 del mio elenco, rispetto alla genesi della malattia.

Ricondiamo quello che insegna il grande Silvano Arieti nel suo splendido trattato (Silvano Arieti, “Interpretazione della Schizofrenia”, attualmente edito da L’Asino d’Oro):

“…. è una reazione specifica ad un grave stato di ansietà, che ha avuto origine nell’infanzia e che viene provata nuovamente, in forma più intensa, in un periodo successivo della vita.”

 

Ed ecco che ci avviciniamo al punto, dall’angolo della mia prospettiva soprattutto astrologica: Ferdinando Carretta nasce con fortissime predisposizioni alla malattia mentale. Il suo Tema Natale ci parla di grossi, enormi, problemi in direzione di un fratello, soprattutto, ed in rapporto ad un problematico rapporto con suo padre.

Questa mia lettura sembra trovare una conferma esaustiva osservando le stelle del Soggetto in corrispondenza della nascita del fratello più piccolo, quando egli aveva tre anni e mezzo di età.

 

Ci torneremo.

 

Qui può esserci il primo “grave stato di ansietà” a cui fa riferimento Silvano Arieti: un bambino già estremamente problematico, con tendenze paranoiche, che vede assottigliarsi, nella sua visione specificamente polarizzata, l’attenzione del padre nei propri confronti.

Negli anni questo disagio aumenterà perché, come sappiamo, suo fratello più piccolo, fu tossicodipendente e credo anche sieropositivo, fatti per i quali ebbe “tutta l’attenzione dei suoi genitori” …

Inutile sottolineare che quando suo padre acquistò un camper per tre persone, quasi in automatico il disagio di Ferdinando ebbe un’accelerazione.

E giungiamo, così, alla seconda tappa del suo percorso di crescita difficilissimo, a quel momento così descritto da Silvano Arieti:

 

“…un grave stato di ansietà, che ha avuto origine nell’infanzia e che viene provata nuovamente, in forma più intensa, in un periodo successivo della vita.”

 

Qui potrei sbagliarmi con le date perché è difficilissimo ricostruire questa vicenda penale, “ben protetta” da tutta una serie di “paletti”, di “appropriate censure” a salvaguardia della sua privacy (?).

Credo che eravamo intorno ai quattordici anni della triste vita di Ferdinando Carretta. Ferdinando aveva difficoltà a defecare (Plutone fortissimo all’Ascendente!) Le sue difficoltà erano soprattutto in rapporto ai rumori che nel bagno di casa sua giungevano da un vicino capannone di lavoro.

 

Quando poteva, il ragazzo cercava di attuare questa importante funzione organica nel salotto di casa, luogo più protetto dai rumori, nell’appartamento di viale Rimini.

Egli aveva preso l’abitudine di defecare in un bicchiere, in una tazza o in un giornale, per poi liberarsi delle feci. Un giorno fu scoperto dal padre che lo apostrofò malamente ed i loro rapporti virarono decisamente verso il peggio, in una modalità probabilmente con poche chance di cambiamento.

 

Era avvenuto quel risveglio dei gravi stati di ansietà di cui parla Silvano Arieti nel suo trattato e Ferdinando sembra che decise allora di uccidere il padre, e anche la madre ed il fratello per non avere testimoni, per poter poi disporre liberamente della casa, soprattutto per poter defecare dove preferiva. Da notare che tale problema aveva instillato nel povero ragazzo anche un forte interrogativo sulle proprie capacità sessuali ed il quadro completo inizia – credo – a delinearsi in tutti i particolari.

A Pino Rinaldi, allora inviato di ‘Chi l’ha visto?’, Ferdinando Carretta spiegherà: “Allora ero completamente pazzo…”

 

Ancora più interessante, al netto del cordoglio che tutto ciò suscita in ognuno di noi, è tentare di leggere la vicenda dal punto di vista di Giuseppe Carretta, il padre del giovane pluriomicida.

Guardavo il suo grafico zodiacale e non capivo.

 

Vedevo una importante seconda Casa e ciò spiegava esaustivamente il successo che egli otteneva nella gestione del denaro (forse anche di fondi neri) dell’azienda per la quale lavorava. E fin qui tutto chiaro. Ma poi mi sarei atteso di trovare una tremenda quinta Casa, quella dei figli, e invece vedevo una tremenda quarta Casa, quella dei genitori e dei nonni, e allora non comprendevo…

Ho continuato a studiare il suo Cielo Natale, prima di ottenere altre notizie certe su tutto quanto era accaduto, e ho finito per comprendere che Giuseppe Carretta aveva avuto grossi, enormi problemi, sì dalla quarta Casa, ma non in rapporto ai genitori o ai nonni (forse anche da loro), bensì, soprattutto, dalla “vivibilità della propria casa” e, quando ho letto i particolari biografici di cui ho detto, mi è stato chiarissimo il perché dell’enfasi, nella simbologia astrologica, della copresenza di Marte e di Saturno in quarta Casa.

Il resto è storia.

 

E guardiamola, nuovamente, in stretto rapporto ai cieli di nascita, a quelli di Rivoluzione Solare e a quelli di Rivoluzione Lunare.

Ripartiamo da Ferdinando Carretta nato a Parma il 7 novembre 1962, all’1.45 di notte (questi dati, come tutti gli altri contenuti nel libro, li ho richiesti alle anagrafi di appartenenza. In alcuni casi ho avuto difficoltà enormi a ottenerli. Nella maggioranza dei casi si è trattato di procedimenti lunghi, ma dove i miei interlocutori, spiegato esaustivamente lo scopo della mia richiesta, sono stati gentili e disponibili. Fate molta attenzione perché sul web ho trovato errori enormi relativamente ai dati di nascita di molti dei soggetti esaminati in questo libro. In alcuni casi, come per la “Saponificatrice di Correggio”, l’ora di nascita era totalmente sbagliata. In questo caso ho trovato in rete un articolo di qualcuno che attribuiva al Soggetto una nascita avvenuta l’11 luglio e non il 7 novembre).

Oltre a quanto già scritto, si può aggiungere che certamente a Ferdinando Carretta, nel corso della sua non lunga vita, sono mancati moltissimo i piaceri, soprattutto quelli dell’amore e del sesso. Questo perché sono evidentissimi i problemi di natura sessuale: valori Vergine-Gemelli, per il segno intercettato; Plutone dominante, il Sole nettamente quadrato a Marte e soprattutto Saturno nella Casa quinta. Mentre c’è da notare che il lavoro che svolgeva a Londra, soprattutto per la sua mancata cultura, era tra quelli più adatti (valori di terza Casa).

 

Urano era la sua seconda dominante e Marte in 11a è lo stigma forte della sua azione omicidiaria.

La RS e la RL per l’evento della nascita del fratellino, sono assai pesanti e si commentano da sole.

Vediamo la RS degli omicidi.

Ben cinque astri sono presenti tra la prima e la dodicesima Casa: potremmo scommettere qualunque cifra che Ferdinando era nato pochissimi minuti prima dell’orario indicato dall’anagrafe. Ma anche in caso contrario, troviamo i tre astri in undicesima: la morte.

Il Marte in quarta, Giove al Discendente e la Venere in decima ci parlano di un grande piacere, di una liberazione, di una “rinascita”, seppure il tutto avvenne a mezzo della violenza.

 

Nella RL troviamo tre astri in cuspide prima/seconda Casa; le due Case della morte fortemente occupate, un Giove in settima che ci parla di “esplosione della volontà distruttrice” e Marte e Venere in nona Casa che, al tempo stesso, spiegano le difficoltà e il piacere del trasferimento all’estero.

 

Torniamo al padre, Giuseppe Carretta, nato a Parma il 4 gennaio 1936, alle 3 del mattino. Notiamo, oltre a Marte e a Saturno in quarta, di cui ho già scritto, il Sole e Giove in seconda, il denaro, dove egli riuscì bene, tanto da meritarsi la fiducia dell’azienda per la quale lavorava. Da notare che si favoleggiò molto, all’epoca, di presunti miliardi ch’egli avrebbe sottratto e portato via: nulla di più falso; in quella famosa cassaforte di cui egli aveva le chiavi, c’erano 63 milioni di lire. Lui ne prese tre e lasciò un assegno per la stessa cifra, essendo, in tutta evidenza, intenzionato a mettere a posto il contante al suo ritorno. E, in tema di “miliardi”, osserviamo che neanche il figlio parricida ne ebbe mai, né perché li avesse cercati né perché ne trovò. Ferdinando Carretta, infatti, fece una vita davvero magra, piena di stenti e di tristezza, mangiando pasti caldi assai di rado.

 

Da notare qui, come tantissime volte altrove, la verifica di una mia regola astrologica che ottenne una forte rilevanza statistica all’interno di un campione di 75.000 nascite su cui lavorammo io e Luigi Miele, per anni, negli anni 90, ottenendo, appunto, un risultato statisticamente enorme sulla corrispondenza tra il segno solare del padre e quello ascendente del figlio (che si può leggere anche all’inverso, come in questo caso: Scorpione per l’AS di Giuseppe e sempre Scorpione per il segno solare di Ferdinando).

Osserviamo, inoltre, il ruolo notevole che ebbe il camper in questa vicenda. Come avrete capito, il camper è anche la casa. Il soggetto aveva pessime, davvero orribili posizioni di nascita per la casa e, in questa tristissima vicenda, ciò significò, da una parte, il probabile impulso finale che fece scattare la follia omicida del figlio (per il fatto che essa fu acquistata per poter ospitare tre persone e non quattro) e dall’altra la realtà di una casa che al capofamiglia venne sottratta, rubata, dal destino in quanto egli non riuscì mai a godersela perché venne ucciso prima di poterla utilizzare.

La sua Rivoluzione Solare dell’anno della morte, ci mostra un fortissimo stellium in quarta, con Saturno, Urano e Nettuno al Fondo del Cielo e anche il Sole e Mercurio in quarta: ciò me lo spiego ritenendo che quell’ultimo anno fu davvero drammatico per la coabitazione con Ferdinando e anche perché questi simboli ci parlano di un brutto e nuovo domicilio.

Marte in settima e l’Ascendente in undicesima completano il quadro.

Similmente, per la Rivoluzione Lunare, abbiamo Saturno e Nettuno strettissimamente congiunti tra loro al Fondo Cielo e poi l’Ascendente e tre astri in undicesima Casa.

 

Nicola Carretta era nato a Parma il 12 giugno 1966, alle 5.20 del mattino.

 

Da un punto di vista didascalico, il suo cielo radix è quello che più di tutti gli altri, porta con sé gli stigmi della fine violenta a cui sarebbe andato incontro: Marte è dominante, congiunto all’Ascendente in dodicesima Casa e ben cinque astri sono presenti tra la sua dodicesima e prima Casa, cosa a cui io do un valore enormemente negativo, da sempre.

 

Anche altre due congiunzioni, strettissime, alla nascita, sono macabre e annunciatrici di eventi bruttissimi: Luna-Saturno in undicesima, la Casa più luttuosa della ottava, e l’altrettanto strettissima e cattiva congiunzione Plutone-Urano in quarta (i genitori).

Nella sua RS di morte, vediamo un AS in sesta Casa (una grave violazione alle 34 regole); Plutone in dodicesima Casa e ben quattro astri (il Sole e Giove sono in cuspide) in ottava Casa!

La RL non fu meno spettacolare: l’AS e uno stellium parecchio pesante sono in quarta Casa e ciò confermerebbe quanto dichiarato dallo stesso pluriomicida e cioè che i vari componenti della sua famiglia che egli uccise, erano svegli e coscienti al momento della loro eliminazione e furono in grado di capire ciò che stava accadendo.  Per cui dobbiamo pensare, in base a queste posizioni astrali, che Nicola, seppure per una frazione di secondi, visse in tutta l’intensità il lutto dei genitori per poi morire a sua volta assassinato.

Troviamo anche un Marte in dodicesima che si commenta da solo e ben quattro astri nel settore undicesimo, quello della morte.

Giove al Medio Cielo e Plutone in seconda gli diedero, purtroppo, una orribile visibilità in tutto il mondo.

 

Infine osserviamo le stelle della madre, Marta Chezzi nata a Parma il 15 maggio 1939, alle 11. Con i suoi cinque astri in nona Casa radix (Giove è in cuspide) qualunque astrologo, me compreso, avrebbe detto: viaggerà tantissimo… E in effetti viaggiò tantissimo e lontano più da morta che da viva: i giornali di ogni parte del mondo la segnalavano in Venezuela, alle Barbados, nei Caraibi in genere ed in altre parti del mondo.

 

Questo fu un insulto che la colpì post mortem, come sappiamo, perché si disse che lei e il marito erano spariti con i “miliardi” della ditta presso la quale lavorava Giuseppe Carretta.

L’opposizione di Plutone a Marte tra la dodicesima e la sesta Casa, sta ad indicare un passaggio difficile da superare e che lei non superò.

Interessante, purtroppo in senso macabro, la ripetizione di quel tratto di cielo di nascita nella Rivoluzione Solare della morte: di nuovo uno stellium ricchissimo in nona Casa, tanti viaggi che la poverina fece solo nell’immaginario di tante persone.

L’Ascendente in seconda Casa e una decima assai potente, con Marte e Giove (quest’ultimo è in cuspide) le diedero una enorme visibilità che sono certo non avrebbe voluto.

Da notare anche la brutta e strettissima congiunzione Saturno-Nettuno in cuspide quinta Casa (quella dei figli: ne perse due nell’attimo in cui si vide puntare addosso l’arma).

 

Per ultimo esaminiamo la sua Rivoluzione Lunare di morte. Saturno, Nettuno ed Urano, in modo macabro, sono presenti in undicesima Casa. Tre astri in sesta rappresentano una grave violazione delle 34 regole.

 

Plutone è in ottava e l’Ascendente è in settima: difficile trovarla più esplicita.

 

Una curiosità relativa alla presenza di Venere in settima: come se ci fosse stato un atto d’amore, nella sua esecuzione, seppure in mezzo a tanto orrore…

E forse ci fu: Ferdinando, raccontando a Pino Rinaldi di ‘Chi l’ha visto?’ tutto quanto, dirà, pressappoco: “A mia madre, invece, sparai diversi colpi. Poverina, non mi aveva fatto nulla e desideravo che non soffrisse…”

 

 

Seguono tutti i grafici zodiacali.